Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Baragalla
Il progetto architettonico (link)
Breve Storia di Massimo Cellario
Con l’approvazione del vescovo Beniamino Socche, che mise a disposizione il terreno, fu costruito dai Gesuiti un ampio edificio in via Guittone d’Arezzo per ospitare il Centro Sacro Cuore, con compiti di evangelizzazione e promozione culturale in Emilia Romagna e anche di cura pastorale della popolazione locale.
La sua inaugurazione, avvenuta il 25 aprile 1958, ebbe grande risonanza, accentuata dal fatto che l’illuminazione della statua bronzea del Cristo, opera della scultrice Carmela Adani, che tuttora si erge sul suo alto traliccio, fu accesa dal santo padre Pio XII, da Roma, con un impulso radio.
I Gesuiti lasciarono la città di Reggio Emilia il 12 novembre 1975.
In quella zona, denominata Baragalla, si incontravano allora i confini delle parrocchie di S. Pellegrino, Rivalta, Coviolo e Preziosissimo Sangue: per ciascuna di esse si trattava, pertanto, di una configurazione di periferia.
Fu così che si decise di scorporare una parte di quel territorio per dare vita ad una nuova parrocchia, che venne intitolata al Sacro Cuore di Gesù e prese vita il 2 giugno 1978, sotto la guida del primo parroco, don Mario Valpiani, che la avrebbe retta fino al 2002, lasciando nei fedeli una impronta ed un ricordo indimenticabili.
Il suo amore per la liturgia (è stato anche a lungo cerimoniere vescovile) ha fatto sì che desse ampio spazio e centralità alla celebrazione della liturgia eucaristica, promuovendo una intensa formazione al riguardo, con l’aiuto di don Enrico Mazza (che sarebbe diventato uno dei massimi esperti di liturgia in campo internazionale). Insieme hanno proceduto alla sperimentazione ed applicazione del “Direttorio sulla Messa con i fanciulli”, così da promuovere la loro partecipazione attiva e consapevole, contrastando il rischio di vederli passivi frequentatori di liturgie a loro poco comprensibili perché orientate per lo più verso il mondo degli adulti.
Notevole è stata la apertura di don Valpiani nei confronti dei ministeri del diaconato e di quelli istituiti (lettorato e accolitato), nonché la promozione (grazie a mons. Guerrino Orlandini) del ministero straordinario della Comunione. Menzioniamo in proposito la nascita e lo sviluppo della vocazione presbiterale, sotto la sua guida, del monaco camaldolese don Roberto Fornaciari e l’ordinazione diaconale di Manlio Bottazzi ed Adler Rituani. Al Sacro Cuore si sarebbe aggiunto, in seguito, il diacono Sandro Panizzi, trasferitosi in zona, proveniente dalla parrocchia di S. Agostino.
Significativa è stata anche la attenzione verso i giovani e le famiglie; con loro don Valpiani ha realizzato numerosi campeggi estivi, diversi dei quali autogestiti, così da mettere in pratica la via evangelica del servizio reciproco.
Con don Mario, che già era stato amministratore parrocchiale di Coviolo in occasione della malattia del parroco, si mise in piedi una prima unità pastorale insieme a tale limitrofa comunità, e si ebbero le prime forme di collaborazione anche tra i rispettivi gruppi di fedeli laici.
Tutta la vita parrocchiale ha visto, altresì, don Valpiani affiancato dall’opera instancabile del diacono Lorenzo Tagliaferri, assegnato al Sacro Cuore dal vescovo Baroni fin dal marzo 1979; per mezzo suo è stato possibile stabilire un dialogo con buona parte delle famiglie del territorio, in particolare con le persone del villaggio Catellani, che i retaggi di un certo clima politico volevano in gran parte esteriormente contrarie alla chiesa cattolica come istituzione.
Purtroppo, nel 2002 don Mario fu colpito da ictus, che lo rese temporaneamente inabile; ciò costrinse il vescovo ad affidare momentaneamente la parrocchia ad un sacerdote polacco, don Emil Furtak, in attesa di poter nominare un nuovo parroco.
Nell’ottobre 2003 venne posto a capo della parrocchia don Luciano Pirondini, assistito, per quanto ancora possibile, da don Valpiani, sufficientemente rimessosi dall’ictus.
A don Luciano è spettato il gravoso compito di condurre la parrocchia nel periodo della costruzione della chiesa nuova: impresa non semplice, condivisa dal diacono Sandro Panizzi nella direzione dei lavori.
Infatti, fino ad allora, la chiesa utilizzata era la cappella dei Gesuiti, incorporata, insieme ad una piccola parte da servire come canonica e ambienti parrocchiali, nel complesso dell’edificio che essi utilizzavano e che la curia in seguito aveva affittato ad un ente di formazione aziendale, l’ IFOA.
La chiesetta del Sacro Cuore era pertanto decisamente sottodimensionata, potendo ospitare correntemente centocinquanta persone circa, rispetto alle esigenze di una zona che nel frattempo aveva visto aumentare la popolazione residente.
La richiesta di una chiesa nuova, avanzata da lungo tempo, aveva avuto un iter per nulla privilegiato, per cui erano passati molti anni. Finalmente, si venne sapere che la CEI aveva deciso di avviare una sperimentazione liturgica, basata sul portato del Concilio Vaticano II°, e, espletati i debiti concorsi, aveva approvato, tra gli altri, il progetto-pilota dell’architetto Davide Raffin per costruire una chiesa nuova proprio a Baragalla. Non si trattava però di una chiesa destinata a servire solo la parrocchia del Sacro Cuore, bensì di una struttura piuttosto grande, adatta a funzionare come polo pastorale per l’insieme delle parrocchie circostanti. Già stava maturando la consapevolezza che sarebbe stato necessario chiamare le parrocchie a costituire le più grandi unità pastorali.
La prima pietra fu posta il 13 giugno 2010, ma i lavori continuarono fino al 2013.
Infatti, solo domenica 16 dicembre 2012 (il medesimo giorno dell’ingresso in diocesi del vescovo Massimo Camisasca) venne celebrata la prima Messa nel polo pastorale, non però in chiesa, ma soltanto nel salone attiguo.
Giovedì 24 gennaio 2013 il nuovo vescovo chiese di modificare la disposizione dei poli liturgici prevista nel progetto originario e quindi domenica 24 febbraio 2013 fu possibile celebrare la prima Messa nella aula liturgica principale.
Il successivo 10 marzo 2013 si ebbe la visita ufficiale del vescovo, che dette la sua benedizione alla nuova chiesa.
Le tappe ulteriori furono all’insegna dell’allargamento della unità pastorale, prima avendo affiancato alla parrocchia del Sacro Cuore, insieme alla parrocchia di Coviolo, quella del Preziosissimo Sangue, poi aggiungendo anche quella di Rivalta, allorché, trasferito nel settembre 2015 don Pirondini, ricevette la nomina di parroco don Davide Poletti, aiutato da don Paolo Tondelli e da don Antonio Romano.
Nel frattempo, era ormai giunto a compimento il cammino di preparazione dei due nuovi diaconi Luca Seligardi e Roberto Zingoni, sui quali ora si può effettivamente contare, oltre a quelli, già citati, tuttora in servizio.
Una nuova era è così cominciata, con una transizione fin troppo rapida. Gli operatori pastorali e i fedeli laici del Sacro Cuore confidano nello Spirito Santo, per poter essere all’altezza delle nuove sfide che l’evangelizzazione oggi comporta.
Massimo Cellario
Chiesa del Sacro Cuore e Centro Pastorale, Il Progetto: scarica il file (in formato PDF)